Nel 1985, Fiat presentò la Uno Turbo i.e., due anni dopo il debutto della versione standard che aveva già superato il milione di esemplari venduti. In un periodo in cui il segmento delle compatte sportive era dominato da modelli francesi e tedeschi, la casa torinese propone una sua lettura del tema: una utilitaria grintosa, capace di emozionare grazie a una meccanica curata e a uno stile non convenzionale.
Roberto Giolito, oggi responsabile di Stellantis Heritage, la descrive così: “La Uno Turbo i.e. era molto più di una compatta sportiva. Era un sogno raggiungibile, un simbolo di indipendenza per molti. Aveva carattere, un suono riconoscibile, e parlava ai giovani usando un linguaggio fatto di sostanza. A distanza di decenni, chi l’ha guidata la ricorda ancora con affetto.”
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La prima serie (1985–1989)

Il primo modello adotta un motore da 1.301 cm³, dotato di turbocompressore IHI VL2 ad acqua, intercooler aria/aria, iniezione Bosch e accensione digitale Magneti Marelli. La potenza tocca i 105 cavalli, con una coppia di 147 Nm a 3.200 giri. Il peso contenuto a 845 kg contribuisce a una guida reattiva.
Il telaio viene rinforzato con barra antirollio, mentre i freni a disco ventilati sull’anteriore completano un assetto curato. Il cambio a cinque marce deriva dalla Ritmo 105 TC.
Strumentazione analogica Veglia-Borletti o, su richiesta, cruscotto digitale Nippon-Seiki, con numerosi indicatori: tachimetro, contagiri, temperatura, livello carburante e manometro del turbo. Presente anche il check panel, un display per il monitoraggio di luci, porte e fluidi.
Esteticamente, si distingue per paraurti con fendinebbia, feritoie per il raffreddamento, minigonne e spoiler posteriore in vetroresina. I cerchi da 13” diamantati montano pneumatici ribassati 175/60, completati da coprimozzo Abarth.
Gli interni propongono velluto nero con dettagli rossi, moquette coordinata, volante a quattro razze e orologio digitale rosso. Il terminale di scarico cromato dona un tono profondo alla meccanica.
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Il test con Michele Alboreto

Nel 1985, il pilota di Formula 1 Michele Alboreto partecipa a un test sul circuito di Jacarepaguá, in Brasile. Dopo aver guidato la Uno Turbo, commenta sorpreso: “È un’auto che diverte, sincera nella risposta, con un’erogazione del turbo che sa regalare emozioni. Con qualche cavallo in più, sarebbe perfetta anche in pista.”
Aggiornamenti e restyling
Nel 1986 arrivano le prime modifiche: nuovi colori, mascherina e specchietti in tinta, strisce laterali “Turbo i.e.” e cruscotto digitale verde, più leggibile. Il restyling del 1987 (model year 1988) introduce il sistema “Antiskid”, antibloccaggio sviluppato da AP Lockheed, attivo solo sull’anteriore. La soluzione si rivela poco efficace e viene successivamente abbandonata.
La seconda serie (1989–1994)

Nel 1990 nasce la seconda generazione, con cilindrata aumentata a 1.372 cm³, nuova turbina Garrett T2 e potenza portata a 116 CV. L’accelerazione da 0 a 100 km/h scende a 7,7 secondi. Lo stile viene aggiornato con paraurti più sobri, filo rosso frontale, spoiler integrato, cerchi a quattro razze, sedili in tessuto nero e grigio, volante Momo in pelle. Rimane in listino anche una versione catalizzata da 112 CV, conforme alla normativa Euro 1.
Spicca la variante Racing, dotata di tetto apribile, chiusura centralizzata con telecomando, lavafari, alzacristalli elettrici e vernice metallizzata.
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Versioni speciali dei carrozzieri

Alcune Uno Turbo i.e. vengono acquistate da carrozzieri italiani solo con meccanica e scocca, per essere personalizzate. Nascono così modelli unici con verniciature fuori serie, cerchi dedicati e interni in pelle o Alcantara, spesso completi di aria condizionata. Tra i nomi coinvolti: Coriasco, Scioneri, Giannini, Moretti e Hormann.
Nel 1986, Moretti presenta la Uno Turbo MX, riconoscibile per la colorazione uniforme, cerchi in lega con pneumatici ribassati, interni in Alcantara, cruscotto con inserti in radica e strumenti digitali.
Fine produzione e mito contemporaneo

La produzione termina nel 1994, con alcune unità immatricolate nel 1995. In circa dieci anni, la Uno Turbo conquista oltre 50.000 automobilisti, diventando un riferimento per chi cercava emozioni e originalità. Il suo rombo ancora oggi riesce ad attirare l’attenzione di chi sa cosa rappresenta. Pochi modelli italiani hanno lasciato un ricordo così forte.
Valore collezionistico attuale
La Uno Turbo i.e. è oggi tra le youngtimer italiane più ricercate. Pochi esemplari sono sopravvissuti in configurazione originale e i prezzi superano i 20.000 euro. Nel 1985, costava 14.450.000 lire. Più che il valore economico, resta intatto il suo fascino: quello di una Fiat che non temeva di osare, regalando al pubblico un’auto che ancora oggi fa battere il cuore.
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