Fiat Grande Panda 2025 Fiat Grande Panda 2025

Stellantis, crollo della produzione in Italia: -35,5% nel primo trimestre 2025

Stellantis in forte calo produttivo in Italia: nel primo trimestre 2025 registrato -35,5% rispetto al 2024.

Stellantis crollo produzione Italia – L’inizio del 2025 si presenta con segnali particolarmente preoccupanti per Stellantis, che registra una drastica riduzione della produzione di veicoli nel territorio italiano. Nei primi tre mesi dell’anno, il colosso automobilistico ha prodotto soltanto 109.900 veicoli, sommando automobili e veicoli commerciali leggeri. Questo dato segna un calo significativo pari al -35,5%, se confrontato con lo stesso periodo del 2024. Una flessione ancor più allarmante considerando che il 2024 era già stato etichettato come un anno critico sotto il profilo produttivo.

Stellantis crollo produzione Italia, veicoli commerciali in contrazione

A incidere maggiormente sul calo complessivo è il comparto automobilistico, che registra una produzione trimestrale di 60.533 unità, in diminuzione del 42,5% su base annua. Anche il segmento dei veicoli commerciali leggeri evidenzia difficoltà, con 49.367 mezzi assemblati, segnando una riduzione del 24,2% rispetto al medesimo trimestre dell’anno precedente.

L’intero apparato produttivo italiano del gruppo è stato coinvolto dalla contrazione: nessuno degli stabilimenti presenti in Italia ha chiuso il trimestre con risultati positivi. Questa situazione ha contribuito ad alimentare un crescente clima di incertezza tra gli addetti ai lavori e all’interno del settore in generale.

Sindacati in allerta: “Quadro molto grave, i nuovi dazi aggraveranno la crisi”

Durante un confronto svoltosi a Torino, il segretario generale della Fim Cisl, Ferdinando Uliano, ha espresso forte preoccupazione, dichiarando:

“Tutti gli impianti, sia quelli dedicati alle auto che ai veicoli commerciali, registrano numeri in rosso. E la situazione è destinata a peggiorare con l’introduzione di nuovi dazi che penalizzeranno ulteriormente il comparto”.

Secondo le organizzazioni sindacali, la crisi produttiva potrebbe presto evolversi in una crisi occupazionale, con effetti rilevanti per migliaia di lavoratori italiani. Uliano ha inoltre evidenziato la necessità urgente di un intervento da parte delle istituzioni, volto a tutelare la filiera nazionale dell’automotive e a rilanciare una strategia industriale che, al momento, risulta assente.