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Renault testa Calvin 40, il robot industriale senza volto pensato per l’automotive

Calvin 40, robot umanoide senza testa, sarà testato dal Gruppo Renault per l’uso nei propri impianti produttivi.

Chiamare Calvin 40 un robot costruito in quaranta giorni ha un sapore simbolico strizza l’occhio tanto alla mitologia tecnologica quanto alla concretezza dell’industria. Il robot in questione è realizzato da Wandercraft – già conosciuta per aver fatto camminare un paraplegico con il proprio esoscheletro – che porta ora la sua tecnologia nel mondo dell’automotive. L’obiettivo dell’azienda non è più solo quello di far muovere le persone, ma alleggerire le linee di produzione. Calvin 40 è un robot umanoide acefalo, senza mani, ma capace di sollevare carichi superiori a quelli dei più noti concorrenti, come Tesla Optimus e Figure AI.

Non è un esperimento da laboratorio. È una mossa industriale. Calvin 40 è un robot essenziale, progettato non per interagire ma per eseguire. “La testa non serve per orientarsi,” afferma il CEO e co-fondatore di Wandercraft Matthieu Masselin. “Le mani sono troppo delicate.” Il risultato è quindi un robot ottimizzato per l’efficienza, pronto per affrontare ambienti industriali reali, dove la funzionalità prevale sull’aspetto.

Test negli impianti Renault

Questa filosofia trova un banco di prova concreto nel settore automobilistico. Calvin 40 verrà infatti testato all’interno degli impianti del Gruppo Renault, primo partner industriale dell’azienda. Un passo che segna il passaggio dalla fase dimostrativa alla messa in opera effettiva. Niente più video promozionali o prototipi da conferenza: qui si tratta di performance sotto pressione, integrate nei flussi produttivi, misurate in secondi e chilogrammi.

Il robot è progettato per rispondere a una necessità sempre più urgente nelle fabbriche: la mancanza di manodopera disposta a svolgere lavori fisicamente impegnativi, ripetitivi o potenzialmente pericolosi. In questi contesti, Calvin 40 può intervenire come forza-lavoro affidabile, silenziosa e costante. Il tutto in un peso ridotto di 40 kg. 

Queste le dichiarazioni ufficiali di Thierry Charvet, direttore industriale della Qualità del Gruppo Renault:directeur Industriel et Qualité,  Renault Group:

“Questa partnership con Wandercraft guarda al futuro. Ci permetterà di accelerare l’automazione e di sviluppare robot su misura per i nostri specifici impieghi industriali nel settore automobilistico, consentendoci di dedicare i nostri team ad attività a più alto valore aggiunto e di sollevare gli operatori da compiti faticosi e non ergonomici. Aumenterà la produttività accelerando la riduzione dei tempi e dei costi di produzione. È quindi sensato combinare l’esperienza e la tecnologia unica di Wandercraft nel campo degli esoscheletri e dei robot con la forte capacità industriale e il know-how di progettazione a costi contenuti del Gruppo Renault per portare la produzione di robot su scala.”

Dall’esoscheletrica all’automotive

Alle spalle, Wandercraft ha un’esperienza decennale nel campo dell’esoscheletrica, applicata direttamente sul corpo umano. Una conoscenza che ora viene trasferita alle esigenze dell’automotive. “Abbiamo già validato questa tecnologia su persone reali, in condizioni reali. Siamo pronti a portarla sul campo industriale,” afferma Masselin.

L’accordo con Renault non è solo simbolico, ma strategico: il gruppo francese è alla ricerca di soluzioni robotiche che migliorino efficienza e sicurezza nei propri stabilimenti. In questo scenario, Calvin 40 si propone non come sostituto umano, ma come supporto concreto alle attività logistiche e di linea. Un approccio orientato alla produzione più che alla spettacolarizzazione, in netta controtendenza rispetto al trend della robotica “da vetrina”.

Calvin 40 è costruito in 40 giorni, come riporta il claim sul sito dell’azienda, pronto per lavorare senza sosta. In un mercato della robotica umanoide destinato a raggiungere i 38 miliardi di dollari entro il 2035, Wandercraft gioca una carta concreta con test reali sul impianti di produzione. Poi che non abbia testa e mani non importa a nessuno, quello che conta è il lavoro che può svolgere. 

Mentre altri inseguono l’eleganza robotica, Wandercraft guarda all’operatività. La sfida sarà ora aumentare la scala produttiva. Ma se i test presso Renault confermeranno quanto promesso, Calvin 40 potrebbe segnare un cambio di paradigma: non il robot che assomiglia all’uomo, ma quello che lavora per l’uomo. Senza pause, senza sindacati, senza cali di produttività.

fonte: Rivista.AI