Kawasaki HySE – Nei giorni scorsi, Kawasaki era presente alla 24 Ore di Le Mans dedicata all’endurance con un giro dimostrativo lungo i 4,2 km del circuito francese compiuto dal proprio concept di hyperbike a idrogeno sovralimentato. Denominata semplicemente HySE, questa innovativa moto nasce dall’impegno del marchio nell’ambito dell’Hydrogen Small mobility & Engine technology Association, un consorzio che vede coinvolti colossi del settore come Honda, Suzuki, Yamaha, Toyota e altri, tutti impegnati nell’esplorazione dell’idrogeno come fonte di alimentazione alternativa.
La HySE ha fatto la sua prima comparsa pubblica in Giappone nel luglio del 2024. La moto è spinta da un motore quattro cilindri in linea sovralimentato da 998cc, derivato dalla Kawasaki H2, alimentato esclusivamente a idrogeno, stoccato in appositi contenitori simili a borse rigide montati nella parte posteriore del veicolo.

“Il nostro lavoro sull’alimentazione a idrogeno rappresenta perfettamente i valori Kawasaki: non solo adottare nuove tecnologie, ma anche renderle concretamente applicabili,” ha dichiarato Matthias Hoeppner, collaudatore e dipendente dell’azienda, subito dopo aver completato il giro. “Pur avendo già molta esperienza con la HySE, ogni volta che la guido è emozionante sapere che funziona unicamente grazie all’idrogeno.”
La dimostrazione è stata trasmessa in diretta televisiva internazionale, suscitando grande entusiasmo tra il pubblico presente, che ha potuto assistere dal vivo a un raro esempio di tecnologia a idrogeno applicata al mondo motociclistico. Il prototipo ha percorso il circuito francese appena 15 minuti prima dell’inizio ufficiale della gara, affrontando condizioni di asfalto bagnato.
L’organizzatore dell’evento, ASO, ha infatti l’ambizione di realizzare in futuro una 24 Ore riservata esclusivamente a veicoli elettrici e a idrogeno, e la partecipazione del prototipo Kawasaki rappresentava un passo in questa direzione.
Il progetto è stato avviato nel marzo 2023, mentre i primi test su pista sono cominciati nel 2024. Il telaio è stato progettato per ospitare i voluminosi serbatoi di idrogeno, un carburante che, pur garantendo una densità energetica superiore alla benzina, richiede molto più spazio per lo stoccaggio.

Per fare un confronto, un serbatoio standard da 15 litri pesa circa 12 kg, mentre l’idrogeno, a parità di energia fornita, può pesare solo 4 kg. Tuttavia, a pressione atmosferica, 4 kg di idrogeno occupano circa 44.000 litri di volume – un cubo teorico con lati di 3,5 metri – rendendo questa soluzione difficile da applicare su una motocicletta.
Una volta immagazzinato, l’idrogeno viene iniettato direttamente nei cilindri del motore modificato. Nonostante le difficoltà tecniche, Kawasaki continua a investire nello sviluppo di questa tecnologia, con l’obiettivo dichiarato di lanciare una moto con motore termico a idrogeno funzionante per il mercato entro i primi anni del 2030.
“I motori a idrogeno funzionano come quelli a benzina: aspirano aria, la mescolano con il carburante e avviene la combustione,” ha spiegato il Project Leader Satoaki Ichi durante la presentazione del primo prototipo. “La combustione dell’idrogeno produce vapore acqueo: se si avvicina la mano al terminale di scarico, si percepisce umidità, come se si trattasse di un umidificatore su due ruote.”
fonte: MotorCycleNews