SYM, in collaborazione con l’ITRI (Industrial Technology Research Institute) di Taiwan, sta lavorando da alcuni mesi allo sviluppo di una cella a combustibile a idrogeno per alimentare i suoi modelli. I primi test effettuati su strada sono stati descritti come un vero successo. Il marchio taiwanese è infatti una delle aziende impegnate nello sviluppo di tecnologie a idrogeno per adeguare alcuni dei suoi modelli alle normative ambientali. L’obiettivo è soddisfare le nuove regole del governo taiwanese, che puntano a zero emissioni nette di CO₂ entro il 2050 e alla completa elettrificazione di tutti i nuovi veicoli entro il 2040.
Per raggiungere questo ambizioso traguardo, SYM collabora con l’ITRI, istituto di ricerca fondato nel 1973 e con sede a Hsinchu, Taiwan, oltre che con filiali negli Stati Uniti, in Europa e in Giappone. L’istituto è attivo nello sviluppo di tecnologie innovative in vari settori industriali, compreso quello automobilistico. Tra i suoi successi, nel 2019, i veicoli autonomi progettati dall’ITRI avevano percorso oltre 2.000 km in pista durante le prove.
SYM punta sull’idrogeno
La casa asiatica ha recentemente completato la prima serie di test relativi al progetto sulla “tecnologia di stoccaggio dell’idrogeno ad alta pressione” con risultati promettenti. Il progetto si basa sul modello plug-in SYM e-Woo, che ha dimostrato di affrontare con successo il complesso processo di compressione necessario per utilizzare l’idrogeno in forma liquida.
Per comprendere meglio questa sfida, si può considerare che i serbatoi utilizzati sono in grado di resistere a pressioni fino a 500 bar. Superata questa difficoltà, i responsabili del progetto hanno potuto constatare la stabilità, la silenziosità e la potenza dello scooter con cella a combustibile a idrogeno. Secondo quanto riportato dai colleghi di Supermoto8, “il risultato è stato impressionante”.
SYM: risultati del test
I dati raccolti durante questa fase iniziale indicano che il SYM e-Woo, con soli 125 grammi di idrogeno, è in grado di percorrere circa 100 chilometri in condizioni normali di traffico, emettendo solo 7 g di CO₂ per chilometro. Per fare un confronto, una moto a combustione equivalente genera circa 50 g di CO₂/Km, sette volte di più. Inoltre, il costo per chilometro si aggirerebbe intorno a soli 0,02 euro, offrendo un’alternativa economica e sostenibile.
fonte: SoyMotero.net / Supermoto8